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domenica 12 ottobre 2008

Taca la baleta - Ottobre -

Due domande al sciur Fasani


Nicola Fasani, detto Faso in ginnica slide a casa base


Basta chiedere, ci vuole poco.
Per rompere il silenzio dei piani alti del baseball milanese è bastata una mail. Nove domande che hanno trovato una risposta facile, veloce e diretta. Quindi da un deserto mediatico che colpisce l'Ares in questo periodo a due parole sul futuro della squadra del Saini, due parole condite del tipico brio del baffuto presidente/giocatore. Buona lettura e mi raccomando, se avete commenti scriveteci pure. Chissà mai che qualche dirigente dei rossoblu non passi da queste parti per darvi una risposta. Basta chiedere, checcevò?


Ares salvo per un pelo: cosa secondo te non ha funzionato nella stagione appena conclusa?
L’assenza di un paio di giocatori fondamentali, ovvero un interbase e un esterno centro di qualità, che non siamo riusciti a colmare con l’inserimento dei nostri giovani, ancora acerbi per ricoprire ruoli chiave della difesa. E’ mancato anche un lanciatore, che ci ha bidonato appena dopo l’inizio della stagione, ed in generale la squadra non ha saputo trovare energie e motivazione.

Vedi connessioni tra la prestazione deludente dell’Ares e quella altrettanto deludente dei cugini del Milano 1946 alla luce anche dei problemi offerti da un difficile “ambiente sportivo” come quello meneghino?

No, siamo due realtà diverse con obiettivi diversi. Il Milano ’46 ha dovuto soffrire le pene dell’inferno per avere un campo dove allenarsi e giocare la serie A2, è una vicenda che mi fa vergognare di essere milanese. Il “difficile ambiente sportivo meneghino” di cui parli tu è difficile solo perché da molti anni l’Amministrazione Comunale ha coltivato lo sport di base con la stessa tecnica che regna nel calcio: con i piedi.

L’Ares del futuro, progetti, sogni e certezze.

Riuscire a formare una squadra di B competitiva, ma soprattutto creare un settore giovanile valido dal quale possano sorgere buoni giocatori. E ovviamente avere tanto pubblico in tribuna, tanto, tanto pubblico!

Ha ancora senso nella delicata situazione nella quale si trova il baseball milanese tenere due squadre distinte nella nostra dispersiva metropoli?

Non mi pongo il problema, Milano è un territorio vasto e 2 società posso benissimo convivere. Quante ce n’è di calcio? 200? Non mi sembra che parlino di fusione.

Cosa secondo te rilancerebbe il baseball a Milano?

La presenza di molte donne nude sugli spalti , con musica lounge e cocktail, tipo corso Como.

Miglior giocatore 2008 dell’Ares, migliore sorpresa e peggior delusione: dacci dei nomi.

Miglior giocatore direi il nostro pitcher Daniele Di Pillo, non solo per le prestazioni sul monte, ma anche per l’impegno costante nonostante il clima moscio che si respirava in squadra.Come delusione invece ho una doppia nomination: Tino Ancona, lanciatore evanescente che guardantoti dritto negli occhi ti giura “quest’anno voglio lanciare qui e mi impegnerò al massimo” e dopo 3 domeniche non si fa più vedere, e Nicola Fasani ( che purtroppo sono io) perché non ho mai fatto così schifo con la mazza come quest’anno.

Si dice Italian Baseball League, si scrive “professionismo”. Ci siamo, oppure è una mera chimera?

Forse ci siamo, io sto a guardare. Credo comunque che il punto chiave di tutto sia sempre il pubblico e non il livello di baseball giocato. Se l’Ialian Baseball League attrarrà numerosi spettatori, allora si potrà cantare vittoria.

Il Milano 1946 che potrebbe tornare, la Juve’98 che non ha agganciato il treno per la A2, il Senago pare essere rimasto alla stazione: tre colossi in più nel futuro di una serie B 2009. Quali misure di sicurezza vi appresterete a sfoderare? Preoccupati?

Per niente preoccupati, è da sempre che giochiamo contro squadre forti. Noi ci turbiamo solo quando scendiamo in campo contro squadre dove non si sente parlare italiano, perché non riusciamo a capire a che cosa serva schierare la legione straniera.

Mondiali di baseball a Milano, cosa ne pensi e quali saranno in linea di massima le mosse della vostra società durante quest’importante avvenimento?

I Mondiali di baseball a Milano mi preoccupano molto, perché considerando il nostro Assessorato allo Sport temo di fare qualche figuraccia a livello internazionale. Comunque io ed Elio + tutto il team Ares siamo disponibili per collaborare a qualsiasi livello.

Grazie per averci concesso quest’intervita.

Grazie a te, ciao a tutti e viva l’MGDB!




Il silenzio e l'anonimato




Eccoci arrivati ad un appuntamento che tenta di quadrare tutte le informazioni riguardanti il baseball meneghino (e dintorni) in questo periodo di off-season. Riuniremo qui allora le discussioni riguardanti sia l'Ares, sia il Milano 1946, sia le squadre di provincia che tenteremo di seguire meglio.
Buona lettura.


Partiamo con una notizia sull'Ares: non ci sono notizie.
Lungi dal voler forzare la squadra a produrne per forza ci chiediamo cosa succeda sull'altra sponda del Naviglio.

Però se alla domanda non sembra esserci risposta abbiamo preso per buono il detto che consiglia di chiedere sempre, quindi abbiamo inviato alla Dirigenza un po' di quesiti che ci aiuteranno a comprendere questa silenziosa situazione.

Al più presto vi faremo sapere.

Il Milano 1946, cambiando discorso, è occupato nel finale della maxi-bega del campo kennedy che finalmente sembra alle battute finali (almeno giuridicamente).

Voglio però spendere due parole per la missiva anonima che mi è stata recapitata tramite il blog probabilmente da un oppositore della soluzione adottata dal Comune.
Una missiva che ripete i contenuti già espressi sul blog che vi avevo indicato.

Milanostrikeout ci tiene a sottolineare di non essere affiliato in nessun modo alla società Milano Baseball 1946.

Chi vi scrive non ricopre nessun incarico né ufficiale né ufficioso all'interno della loro Struttura e quindi le accuse di condizionamento sono semplicemente infondate e fuori luogo.

Queste pagine sono dedicate al baseball sotto le guglie del Duomo ed è uno spazio per tutti i colori sociali che formano il movimento del baseball milanese.

Noi difendiamo il baseball indipendentemente dalle beghe giuridiche/economiche/politiche che non ci competono e anzi alle volte fanno passare anche la voglia di seguire lo sport in questa città.

Il Kennedy è stato costruito per il baseball ed è la casa dal '64 del Milano 1946.
Chi lascia fuori questa realtà (indipendentemente dai suoi eventuali demeriti/meriti che sono in possesso di chiunque respiri sulla faccia della terra, visto che nessuno è santo a priori) secondo me non rispetta una Storia con la "S" maiuscola.

E chi non rispetta la Storia, non ha mai ragione.

Detto questo ci aspettiamo che il nuovo Gestore garantisca a tutti l'utilizzo dell'impianto come diritto di ogni cittadino prevede, Hockey in-line compreso.

Queste sono le ultime parole.
Il resto non ci interessa.

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