Vincere o vincere, scegliete

Dopo un turno di pausa la squadra del Saini ritorna davanti al suo pubblico.
Mai prova potrebbe imbarazzare di più Faso e soci: rialzarsi da un risultato piantato sullo zero.
L'avversaria è la piemontese Porta Mortara che porta in campo un inizio altamente critico (1 vinta e 3 perse).
Praticamente uno scalino emmezzo sopra il nulla dei milanesi.
La possibilità di portare a casa almeno una vittoria è fattibile, però bisogna tenere la testa sul diamante dal primo inning fino a quando si esce per andarsi a fare la doccia.
Le mazze devono cantare e i guanti fermare l'infermabile.
Non ci interessa nulla del fatto che la squadra stia crescendo, che l'amicizia si saldi all'interno dei rossoblù e "psicologismi" vari.
Diamine, siamo in serie B, non in C2.
Ricordiamocelo e vediamo di portare a casa quello che dobbiamo portare: la vittoria.
LO ZERO CHE PESA:
Peggio non si poteva iniziare.
Anche questo turno i ragazzi del Saini sono tornati a casa con le pive nel sacco: 14-5 e 7-2
C'è tutto l'ottimismo che profuma la vita, però i risultati tardano ad arrivare.
Contiamo che Poviglio e Rho non sono proprio mezze calzette, però almeno una vittoria l'Ares dovrebbe regalarla ai suoi tifosi.
Questo per far si che anche loro sperino tanto quanto il baffuto presidente.
Il primo risultato fa ancora più male.
Nove punti sono uno smacco all'orgoglio di chi comunque è abituato a combattere.
Cinque punti nella seconda sfida ancora troppi: era ora della riscossa.
Comunque, ripetiamo, le due giornate sono state impegnative.
Due delle squadre più quotate si sono messe di traverso ai ragazzi dell'Ares.
Però prima che vada di traverso anche la pazienza ai tifosi consiglierei di muoversi per portar a casa uno straccio di risultato.
Perchè se la fede è eterna, la pazienza non lo è.
E FASO SI ARRABBIO':
Gli amici del forum della Juve '98 hanno reso nota una missiva firmata Nicola Fasani.
Questa lettera è un vero e proprio sfogo del presidente degli Ares nei confronti di una situazione che pur avendo radici lontane s'è fatta sentire nella partita contro il Poviglio.
Riporto il testo completo e non aggiungo nessun commento.
Le parole del presidente non si possono che condividere.
Amici del meraviglioso gioco del baseball,
ho deciso di spendere alcune righe per parlare di un argomento che mi sta esplodendo dentro come il magma del vulcano: la famosa etica del baseball.
Vi parlo da amante sfrenato di questo sport, ma anche da mediocre giocatore che da circa 20 anni frequenta i campi da baseball, e dico a tutti francamente che mi sono stracciato le palle per un fatto che reiteratamente si verifica ogni stagione in più di una partita di campionato, ma anche nelle amichevoli!
La questione è la seguente: quando una squadra sta perdendo di un certo numero di punti ( 6 - 7- 10 - 15...) non può più rubare una base, né tentare una doppia rubata, e non può più fare un bunt. Perché? Perché qualcuno dell'altra squadra - quella che sta vincendo - s'incazza e minaccia di "tirarti in testa". Wow! E perchè ti tireranno in testa? Perché "sotto di 6 punti non si fa il bunt!". E chi l'ha detto? E dov'è scritto? Non mi risulta.E che si può fare allora? Solo valide e\o fuoricampo? Beato chi le batte. E in alternativa? Si può tentare qualcosa o la partita è finita anche se è in corso? Ho commentato più di 200 partite di MLB e ne ho viste di tutti i colori: squeeze al 3° inning, rubate, bunt, batti e corri, indipendentemente dal divario dei punti tra le due squadre. Le scelte vengono fatte in relazione al numero di out, a chi c'è al piatto a battere, chi aspetta on-deck e chi è arrivato salvo in base. Come è giusto che sia. Domenica scorsa, prima di campionato, 7 a 1 al 7°inning per il Poviglio (che non me ne voglia, è solo un esempio e non si tratta di una critica ad una squadra eccellente), un nostro uomo salvo in 1°, nessun out e in battuta uno dei nostri che letteralmente non vedeva la palla. Il nostro manager Jimmy Calzone chiama un bunt per spostare l'uomo in seconda, e ALMENO FARE QUALCOSA confidando in una valida del battitore successivo...ed arriva il grido minaccioso: NON SI FA IL BUNT , TI TIRIAMO IN TESTA! Per la cronaca, nel 9° inning abbiamo segnato 5 punti: e se fosse successo proprio al 6° inning? Quel bunt così criticato e l'uomo in 2° che avrebbe generato, sarebbero stati la base del pareggio.
Altri esempi ben più illustri: Detroit Tigers vs Chicago WhiteSox .
8° inning, Chicago conduce 9 a 2, quindi i Detroit sono SOTTO DI 7 PUNTI ALL'OTTAVO INNING IN MAJOR LEAGUE, con un uomo in 1° fanno bunt & corri, si, avete capito bene, BUNT & corri. Non ho sentito nessuno dei 23.000 spettatori lamentarsi e nessuno dei WhiteSox proporre lanci in testa. Boh, mistero.
Ed ancora: i Mets, nel 1987 hanno rimontato 11 punti in un inning facendo le seguenti cose: singolo, doppio, singolo, bunt, rubata della 3° base, fuoricampo, base ball, rubata, singolo, altra rubata della terza base, poi alcuni errori in difesa, un paio di valide e alla fine uno squeeze.
Tre anni fa ho avuto l'onore ed il piacere di avere come Manager il sig Jim Dickson. Per farla breve, quando lui era sul monte andavano a battere dei personaggi tipo Hank Aaron, non so se mi spiego. Bene, un giorno gli ho parlato di questa menata e lui mi ha raccontato di una partita dove la sua squadra non riusciva a battere valido contro un lanciatore molto forte. Erano sotto di 8 o 10 punti ( non ricordo bene) ed il loro Manager si accorge che il terza base ed il prima base sono molto lenti: da quel momento li hanno seppelliti di bunt, finte di bunt, rubate, ed hanno vinto la partita con uno slash. Nessuno ha tirato in testa a nessuno. A ben pensarci, al limite bisognerebbe colpire il Manager, visto che è lui che chiama i giochi. Interessante: ne risulterebbe un lancio pazzo verso la 3° base o verso il dug-out avversario,
ma non l'ho mai visto fare a nessuno...
A proposito del "tirare in testa" vi cito le parole di Ferguson Jenkins, lanciatore di MLB , Cy Young Award: " la palla da baseball è potenzialmente un'arma, e può uccidere. Se un lanciatore lanciasse volontariamente alla testa di un battitore, dovrebbe essere espulso dal suo stesso allenatore ed allontanato permanentemente dai campi di gioco".
Per questo motivo gradirei non sentire mai più pronunciare una tale stronzata in alcun campo dove si gioca lo sport che da anni mi affanno per far conoscere promuovendolo come una disciplina dove regna la sportività e non le burinate del calcio.
La verità sta tutta dall'altra parte: è la squadra che stravince che dovrebbe astenersi dall'umiliare gli sconfitti con rubate e bunt. Però per "stravince" intendo che sta infliggendo 15 o 20 punti agli avversari, non 5 o 6 e forse neppure 10. Non è forse capitato a tutti almeno una volta di prendere 8-10 punti in un inning? Si può facilmente perdere una partita che si pensa di aver già vinto, e magari è da tre inning che non si ruba più e non si fa più strategia "perché siamo avanti di tanti punti". E allora? E allora la cosa più giusta è la frase di Yogi Berra: non è finita finché non è finita. E fino ad allora si gioca a baseball, con tutto ciò che ne costituisce l'essenza. Tu sei forte e stai vincendo? Se io rubo, fammi out, se ti faccio il bunt , tira in 1° ed eliminami.
Punto e basta.
Concludo confessandovi che come comportamento etico, io seguo solo quello che ho imparato guardando l'MLB:
- non lamentarsi delle chiamate dell'arbitro su ogni lancio
- correre in 1° se guadagni la base per ball, non camminare come un
pensionato
- raggiungere la tua posizione in campo di corsa, non come un bradipo
- scivolare correttamente, non per far male agli avversari
- evitare giochetti tipo "palla nascosta" o stronzate simili
- non chiamare tempo per pulirsi la terra rossa dopo una scivolata. E' come se un pallanuotista chiedesse un asciugamano mentre è immerso in acqua.
- non tifare CONTRO gli avversari, ma PRO la propria squadra.
Ecco l'etica che mi piace.
Con molta sportività,
Faso
POVIGLIO: PARTENZA AMARA
Parlando con il presidente Faso le cose si fanno subito chiaro: in GARA 1 l'Ares ha combattuto in maniera impeccabile fino all'ottavo inning, poi ha mollato il colpo regalando la vittoria ai ragazzi del Poviglio.
La partita del pomeriggio invece è stata giocata sotto i miei occhi e davanti a quelli di un'altra cinquantina di presenti.
Che dire: Ares assente fino al nono inning dove, dal nulla, recupera ben cinque punti.
Non basterà, se la prima sfida era finita 5 a 3, la seconda si concluderà per 10 a 6.
I ragazzi però sono rimasti galvanizzati dall'impresa quasi sfiorata.
"Quasi sfiorata", appunto.
Il Poviglio ha dimostrato ai players del Saini che non si può mai essere tranquilli di quello che si può dare in una partita ed ogni sfida necessita sempre un donarsi al 100%.
Se in fase di difesa i ragazzi dell'Ares ci danno l'anima, in battuta le mazze rimangono molto silenti e se parlano creano facili condizioni per gli esterni che quasi non si devono nemmeno spostare.
Questo significa che la squadra di Faso dovrà ancora lavorare offensivamente.
Lavorare, lavorare, lavorare.
In più anche crederci, ma questa non è una cosa nuova al team rossoblù.
POVIGLIO: è ora di fare sul serio
La simpatica stagione delle amichevoli è finita.
L'Ares aprirà il campionato questa domenica al Saini
La squadra rossoblù l'altro anno invece si è attestata su un buno 17 - 19.
Quindi diciamo che non c'è nulla da temere, ma neanche da stare rilassati.
La volontà deve essere quella di ritornare in campo per lottare lasciando i frizzi e i lazzi alle amichevoli che furono.
Indubbiamente la simpatica cricca è bella proprio perchè è simpatica, ma il pubblico del Saini (e il sottoscritto) vuole dai ragazzi di Faso la voglia di regalare un piccolo sogno.
Non viene chiesto di puntare per forza ai playoff.
Ma di buttare sul campo ogni goccia di sudore possibile.
Solo questo paga.
E forza Ares!
contro il Poviglio che l'anno scorso si piazzò quarto con 19 partite vinte e 17 perse.
FASO SI BATTE IL PETTO
No, il presidente dell'Ares non s'è dato all'auto flagellazione.
Semplicemente ha risposto alla missiva che la redazione di Strikeout gli aveva fatto pervenire.
Tutto nasce dalla risposta dell'utente Simo che s'è lamentato del fatto che gli unici non invitati alla festa per il ventennale dell'Ares sono stati proprio i cug(g)ini del Kennedy.
Visto che personalmente odio le gogne mediatiche ed il giornalismo aggressivo, ho contattato Faso dandogli la possibilità in tutta tranquillità di usare queste pagine per chiarire la piccola vicenda.
Perchè infondo non è mica morto nessuno.
Però la chiarezza paga sempre.
Niente, il caro buon vecchio Faso chiede scusa a tutti (non solo chiaramente ai ragazzi del Milano 1946) per non essere riuscito a recapitare gli inviti ufficiali alla festa.
L'errore è stato quello d'affidarsi completamente ad internet inoltrando in massa una mail tramite il sito dell'Ares con risultati catastrofici: mail non arrivate alla maggior parte delle persone.
Il passaparola è comunque funzionato meglio portando al Saini diverse persone.
Ringrazio personalmente Faso per aver accettato di rispondere alla mia domanda e per aver preso in considerazione seriamente questo spazio che ogni giorno che passa guadagna sempre più spettatori.
Grazie a Faso e grazie a tutti.
AL SAINI SPLENDE IL SOLE

Sei ai cugini va tanto male, ai parenti stretti dell'Ares l'ottimismo glielo si legge in faccia.
Si è concluso da pochi giorni in torneo per celebrare i venti anni d'attività di Faso e soci e sul loro sito sono tutte rose e fiori.
Ottimo evento (culminato però nel raggiungimento dell'ultimo posto del torneo) che ha visto trionfare una squadra della zona di gorizia che s'è aggiudicata il trofeo mettendo a sedere le altre pretendenti.
Il mio rammarico è di non aver potuto presenziare.
Purtroppo il giorno prima fui al Kennedy ed il seguente non ho osato chiedere alla mia dolce metà di condividere altre ore, anche se festanti, su di un diamante.
Comunque da quanto Faso (o chi per lui) scrive sul sito della squadra è andato tutto bene.
Divertimento, vecchi amici, una torta gigantesca per concludere tutto.
Che poi abbiano perso tutte le partite non conta.
Infondo a noi l'Ares piace così!
4 commenti:
Peccato solo che i cugini, memori anche di una recente fusione, non siano stati invitati...
Ahiahiahi....questo è un piccolo affondo.
Mi prodigherò personalmente per inoltrare questa tua precisazione a forma di domanda al buon vecchio Faso.
Magari tra i suoi 134.987 impegni troverà anche il modo per mandarvi una fetta di torta nel tipico sacchetto "salvafreschezza".
Saluti.
Ho letto la risposta. Innanzitutto ci tenevo a dire che la mia non voleva essere una nota (troppo) polemica.
Sarebbe stato però utile nonché carino, in questo momento in cui la situazione del baseball cittadino è critica per vari motivi, dare un segnale di unità, anziché camminare ognuno per la propria strada. E soprattutto sarebbe l'ora di cancellare vecchie ruggini e cominciare a lavorare assieme per un futuro migliore! (lo so, il finale fa molto campagna elettorale...)
Hai il mio voto.
A parte gli scherzi, spero che questo luogo virtuale diventi luogo di condivisione per sviluppare un riavvicinamento dove la lontananza s'è fatta sentire.
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