Festeggiare il futuro
Festa grande nella freddissima Milano.
La società di baseball più antica d'Italia ha festeggiato ufficialmente l'apertura della stagione 2009 con la tradizionale festa all'auditorium Olmi in quel di Cesano Boscone.
Molte premiazioni, molti applausi e qualche nuova indiscrezione sulla nascente franchigia lombarda.
Allora, è stato confermato che le partite della prima squadra (formata da un mix dei migliori giocatori delle tre società) saranno giocate, solo per questa stagione, al campo di Senago.
Fuori dall'ufficialità (e quindi da prendere con le pinze) la voce che vuole questa scelta presa per incentivare l'amministrazione comunale seneghese a prendere sempre più con maggior attenzione le sorti del baseball locale.
Quindi un Senago che aprirà le danze e un Senago che pare essere anche l'alito di vita iniziale di questo progetto: presente alla festa, infatti, c'era il suo Presidente (Mario Colombo) che è stato ufficialmente riconosciuto come il vero primo artefice di quest'avvicinamento tra le tre società.
Altra voce di corridoio, tutta da confermare, vorrebbe Colombo come primissimo Presidente del Consiglio che vedrà unite intorno al tavolo le tre squadre lombarde (che comunque terranno in vita anche i rispettivi CDA).
Quindi un'apertura mica male, soprattutto per chi ancora nel 2009 dipinge i milanesi come altezzosi ed incapaci nel piegarsi alle logiche della collaborazione.
Altre notizie dalla festa provengono dal comparto tecnico: Alvarez non era presente, il grandissimo Vittorio Bacio (fu mio allenatore) lascia il suo decennale compito sostituito dall'ex giocatore Marco Masiero.
Sempre rimanendo in famiglia è stato premiato Simone Bacio per le sue 300 partite in casacca rossoblù.
Un palmares invidiabile al servizio del Milano, un cammino iniziato a quindici anni in serie A1 con la Mediolanum in una partita addirittura trasmessa in diretta nazionale.
Momenti d'ilarità per i vari simpatici premi dedicati al comparto giovanile: uno zainetto con i razzi per il giocatore più lento, guanti con rete da pesca per il gruppo di esterni più distratti e il mitico trofeo a forma di stampella per il povero giocatore che in una stagione ha collezionato una cosa come cinque infortuni.
Insomma, tanta festa, molte risate e uno sguardo positivo per il futuro.
Questo è l'inizio del 2009 per il baseball targato "franchigia lombarda"....in attesa del nome, ovviamente!
Opreazione nostalgia: altro reperto

Il revival oramai s’è scatenato sulle pagine di questo blog.
È come ascoltare l’ipnotico ritmo della disco music dei ’70: gli arti si muovono anche senza la volontà preposta.
Ed ecco che dal passato affiora un altro reperto.
Ai più questa datata radiolina sembrerà solo un pezzo antiquato di quella tecnologia che noi tutti oramai possediamo nelle nostre case.
Un occhio attento e storicamente preparato però non potrà farsi scappare un piccolissimo particolato legato a tale cimelio.
Europhon, la marca della radiolina in questione, coincide con il mitico e indimenticabile sponsor degli anni d’oro del Milano vincente, produttivo, campione, regnante su tutta la penisola e sui diamanti europei.
Leggiamo pure che questo pezzo d’antiquariato riaffiorato tra le cose della mia famiglia sia di buon auspicio per il futuro della franchigia.
Già, guardare al passato per imparare.
Europhon, un nome che ha fatto la Storia del baseball italiano.
Per non dimenticare da dove veniamo e dove possiamo andare.
Il revival oramai s’è scatenato sulle pagine di questo blog.
È come ascoltare l’ipnotico ritmo della disco music dei ’70: gli arti si muovono anche senza la volontà preposta.
Ed ecco che dal passato affiora un altro reperto.
Ai più questa datata radiolina sembrerà solo un pezzo antiquato di quella tecnologia che noi tutti oramai possediamo nelle nostre case.
Un occhio attento e storicamente preparato però non potrà farsi scappare un piccolissimo particolato legato a tale cimelio.
Europhon, la marca della radiolina in questione, coincide con il mitico e indimenticabile sponsor degli anni d’oro del Milano vincente, produttivo, campione, regnante su tutta la penisola e sui diamanti europei.
Leggiamo pure che questo pezzo d’antiquariato riaffiorato tra le cose della mia famiglia sia di buon auspicio per il futuro della franchigia.
Già, guardare al passato per imparare.
Europhon, un nome che ha fatto la Storia del baseball italiano.
Per non dimenticare da dove veniamo e dove possiamo andare.
La franchigia è in A2 in una giornata triste
Alla fine il mezzo miracolo è riuscito.
Un miracolo che però è maturato sulle disgrazie economiche altrui: le calze pallide di Buttrio non sono riusciti ad iscriversi al campionato per il quale tanto avevano combattuto vincendo i playoff, accasandosi quindi in C1 e lasciando un posto libero in A2.
Morte tua, vita mia si direbbe allora... e si direbbe bene in questo caso.
Dura, durissima verità.
La neofondata franchigia (vi prego trovategli un nome unico e breve), forte di un progetto allettante agli occhi della F.I.B.S, ha trovato così la strada spianata per riacciuffare quel posto che proprio il Milano aveva roccambolescamente perso l'anno scorso.
Una felicità indescrivibile, solo smorzata da una notizia di cronaca internazionale.
Dal sito della Gazzetta dello Sport, a firma di Filippo Maria Ricci:
BARCELLONA (Spa), 24 gennaio 2009 - Le incredibili raffiche di vento che stanno soffiando su gran parte della Spagna hanno provocato una tragedia a Sant Boi de Llobregat, città della comunità catalana situato alla periferia di Barcellona e nota per essere il luogo di nascita di Pau Gasol, non lontano dall’aeroporto.
CEDIMENTO - Quattro bambini di età compresa tra i 9 e i 12 anni hanno perso la vita per il crollo di parte dell’Estadio Municipal de Atletismo Constantì Miranda. Si tratta di un campo da baseball con una piccola tribuna dove giocano le squadre maschili e femminili del Club de Beisbol y softbol Sant Boi. La struttura era stata costruita non più di 25 anni fa. Viste le condizioni climatiche, con il vento che soffiava ad oltre 110 chilometri orari, i ragazzi questa mattina erano stati portati ad allenarsi all'interno di un padiglione coperto da un tetto metallico. Li sono stati sorpresi dal cedimento.
TETTO METALLICO - La tragedia è avvenuta alle 11.15: il vento ha sollevato il tetto metallico della palestra provocando il cedimento delle pareti quando nella struttura c’erano una ventina persone, quasi tutti bambini e ragazzi. Il crollo è stato improvviso e letale: inizialmente si era parlato di cinque morti, numero poi ridotto a tre e il bilancio finale parla di 4. In tre ospedali della zona sono stati trasportati 16 feriti, uno dei quali versa in condizioni definite gravi dal sindaco di Sant Boi che ha tenuto una breve conferenza stampa sul luogo del disastro. Nel tardo pomeriggio, dopo le dimissioni dei feriti più lievi, si parlava di 7 bambini e 2 adulti ancora sottoposti a cure mediche.
ALLARME ROSSO - In Cantabria, Galizia e Catalogna permane lo stato di allarme rosso per la forza del vento che arriva a soffiare con raffiche superiori ai 150 chilometri orari. Nella regione di Barcellona sono oltre 40.000 gli utenti che al momento sono senza corrente elettrica e tra le due della notte scorsa e le 11 di questa mattina i pompieri della Generalitat hanno effettuato 1.048 interventi. Prima del disastro di Sant Boi il vento aveva già causato due vittime.
Purtroppo davanti a queste cose non me la sento di festeggiare.
Che la nostra felicità si tramuti in un sentimento di vicinanza ai famigliari di questi bimbi.
RICORDI PLASTIFICATI
Un cassetto alle volte può nascondere cose dimenticate.
Sempre sull’onda del revival che ha colpito questo blog, sono orgoglioso di presentare a voi quello che, a prima vista, può sembrare un semplicissimo pezzo di carta plastificata.
No, cari lettori, questo è un biglietto, un biglietto per un viaggio nei ricordi.
Era la fine degli anni ’90 e il Milano 1946 stava lentamente andando verso il baratro delle serie inferiori.
Quell’anno la squadra rossoblu infatti si giocava uno degli ultimi anni al vertice.
Servivano ovviamente fondi e per racimolare due spiccioli avevano deciso di fare pagare l’ingresso al Kennedy ai tifosi della squadra.
Cinquemila Lire, se non erro.
Con la presente carta, che rappresentava l’iscrizione alla società, noi ragazzi delle giovanili potevamo entrare non mi ricordo più se gratuitamente o con uno sconto di un paio di migliaia di vecchie Lire.
Ora, ritrovata in un cassetto, splende incorniciata sulla parete di camera mia.
Sarà anche solo un pezzo di semplice carta.
Ma sono i miei bellissimi ricordi plastificati!
Brevi pensieri sorseggianti

Alla fine ragionare di pancia fa male.
Ieri sulla pagine di questo blog ho espresso tutte le mie riserve sul nuovo "progetto franchigia" appena nato.
Prima di tutto mi preme specificare una cosa: quando ho affermato che "B+B+B fa sempre B", non volevo assolutamente giudicare la caratura delle persone che compongono il trittico di questa nuova collaborazione.
Ho piena stima per l'operato di ognuna delle tre società e ci macherebbe che mi permettessi di giudicare delle persone "di serie B".
Io parlavo, se non si era capito, del livello tecnico del trio che non si può negare non può ancora essere definito "adatto" alla serie A1 e per la A2 ha ancora tutto da dimostrare (l'ultima prova del Milano in merito, volenti o nolenti, è stata imbarazzante).
Solo questo, ci mancherebbe.
Quindi esprimo le mie più sentite scuse (anche se poi nessuno s'è lamentato) se mai qualcuno si fosse sentito offeso dal mio post.
Il futuro comunque sarà tutto sotto i nostri occhi.
E questa volta il futuro partirà tra due mesi.
Quindi sediamoci e aspettiamo....sorseggiando una camomilla.
B+B+B fa sempre e solo B

I tre presidenti delle tre squadre che formeranno la franchigia
da sinistra Marco Giulianelli, Mario Colombo e Clemente Burgazzi
da sinistra Marco Giulianelli, Mario Colombo e Clemente Burgazzi
Notizia scioccante sotto il plumbeo cielo milanese.
Come si può leggere dal comunicato rilasciato dal sito del Milano 1946 in Lombardia è nata la prima franchigia ufficiale con tanto di firma al Palazzo del Coni in via Piranesi.
Milano, Senago e Rajo Rho.
Prima di tutto superiamo lo shock iniziale di questa notizia.
Secondariamente ragioniamo punto per punto.
Perchè se il gesto è eticamente ottimo sotto tutti i punti di vista, ci sono delle ombre che rischiano di non creare la giusta felicità nel cuore di chi riceve questa inaspettata notizia.
(...) hanno sottoscritto al Palazzo del Coni in via Piranesi, alla presenza del presidente regionale della Fibs Mario Burgazzi e di quello provinciale Giovanni Toffaletti, l’accordo che dà vita alla FRANCHIGIA MILANESE del baseball in vista della futura partecipazione alla Italian Baseball League. Le tre società, attualmente iscritte al campionato di serie B, hanno deciso di consociarsi per dare vita a un primo nucleo di questa franchigia che dal 2010 potrà essere allargata alla partecipazione di altre società limitrofe. E alcuni contatti in tal senso sono già a livello avanzato.
Bene, non torna però la definizione "serie B" con "Italian Baseball League".
Mi chiedo onestamente come si possa pensare di fondere tre forze di "livello B" e averne una da gettare nella mischia del "livello A1"....
Si spera che nel cilindro dei tre presidenti ci siano ben altri conigli se non si vuole finire a fare la parte noi dello spezzatino di coniglio nel 2010.
In questo senso trovo NECESSARIO che dal cappello spunti un nome che inizia per B e finisca per OLLATE, unica realtà tecnicamente rilevante che potrebbe permettere al gruppo di presentare una corazzata vera e propria.
Vedo tanti nasi storcersi, ma questa è l'unica verità, che piaccia o no.
(...)“Un progetto ambizioso ma necessario – aggiunge Clemente Burgazzi, presidente del Rho – che permetterà a tutti gli atleti della franchigia di avere l’opportunità di giocare a livelli più alti”
Altra domanda.
Ma il Milano 1946 non aveva già collaborato con il Presidente del Rho?
Come era finita la storia?
Questo non lo dico per pura polemica, lo dico per tentare di capire dove stia la novità del collaborare con Burgazzi.
Per quanto riguarda il Senago possiamo ben dire che è un onore (squadra vivace, solida), ma che il discorso della "forza aggiunta" vale anche per loro (e per noi nei loro confronti, ovviamente).
Infondo, come titolato, B+B+B fa una B alla TERZA....ma sempre B rimane.
O no?
Signori e signore, Clemente Alvarez!

Alla fine i vertici rossoblu si sono sbottonati.
Il 5 febbraio il nuovo annunciato coach del Milano farà il suo ingresso sulla panchina del Kennedy.
Clemente Alvarez, 40 anni, tredici dei quali spesi come professionista in America.
Nove stagioni nelle leghe minori per i Chicago White Sox, una breve parentesi nei defunti Expos e la firma nel 1999 per i Phillies che lo fanno debuttare nella Major League proprio contro i miei Pittsburgh Pirates.
In più ricordiamo i suoi molteplici impegni in patria per la Venezuelan Professional Baseball, diventando coach pro tempore nei Magallanes e svolgendo poi anche la professione d'istruttore presso la locale Accademia degli Astri di Houston.
Insomma, un palmares di tutto rispetto.
Ora staremo a vedere come reagirà a contatto con un movimento particolare come quello italiano e più specificatamente come quello milanese.
Una breve dichiarazione viene anche rilasciata dal Direttore Tecnico Ennio Paganelli sul 'caso Pasotto' che dopo parecchi anni di guida al timone della squadra ha dovuto cedere il ruolo proprio al nuovo coach venezuelano.
"Avremmo voluto confermare al suo fianco anche Raoul Pasotto, a cui rinnoviamo comunque tutto il nostro ringraziamento per quanto fatto in questi 6 anni con il Milano".
Ma alle volte le cose non vanno come previsto.
Comunque bisogna andare avanti.
Si riparte da un grande nome.
Si riparte Milano!
COLPACCIO ARES: Parisini c'è
Una notizia che ha fatto tremare le colonne del baseball meneghino.
Sì, avete letto bene, l'eterno "rookie" del Milano 1946 ha deciso di vestire per la prossima stagione la maglia dei cugini dell'Ares.
Sette anni d'onorato e ottimo servizio a corte della squadra del Kennedy si sono conclusi con una decisione che di certo non può che essere stata alquanto sofferta.
Ma la vita è anche fatta di cambiamenti e per un atleta è sempre importante trovare nuovi stimoli per tenere accesa quella passione che con fatica anno dopo anno si tenta di portare avanti.
La "novità Parisini" per l'Ares potrebbe segnare un nuovo corso teso ad acchiappare i successi che nella scorsa stagione non si sono presentati.
Quindi il venticinquenne potrebbe essere solo il primo di altri "acquisti" della squadra del Saini.
Che dire?
Faccio il più gigantesco "in bocca al lupo" al mio ex collega di squadra per il futuro: che questo nuovo inizio possa essere pieno di soddisfazioni e che il divertimento non manchi mai ogni volta che calcherai il diamante.
Cambiare, anche se doloroso, alle volte è così emozionante.
In bocca al lupo "non più rookie"!!!
Aggiornamento nuovo allenatore

Poche parole, molto vaghe, ma dannatamente interessanti.
A breve pare che sarà svelato il nome del nuovo allenatore del Milano 1946.
Dopo l'indiscrezione sulla provenienza (è americano) ora pare che pure la caratura sia prossima ad essere rivelata...ed è dannatamente alta!
Si parla di un ex Major Leaguer.
E scusate se è poco.
In attesa del nome, del cognome e del palmares, accontentiamoci pure.
Bella, bellissima notizia.
Gaudio tutto meneghino.
Ricordi dal satellite

Ci sono cose che non si dimenticano, anche se coperte dal tempo.
Con curiosità ho voluto visitare via satellite i luoghi della mia giovinezza baseballistica.
Due nomi si sono piantati nella mia memoria.
Per dire la verità questi sconosciuti diamanti hanno segnato la fine della mia brevissima carriera agonistica proprio per il fatto di non avere alle spalle genitori motorizzati disposti a scarrozzarmi in giro per la provincia.
Troppo lontani, troppi sbattimenti e in più la tipica svogliatezza dell’adolescenza: un mix d’elementi che hanno prodotto il mio allontanamento dal batti e corri.
Dopo una decina di anni torno sulle mie orme.
Ed ecco cosa ho trovato.
Il primo è lo strettissimo campo di Castellazzo di Bollate.
Oggi pare abbandonato (o quantomeno all’epoca dello scatto satellitare).
Di quel campo ricordo che Trunfio (ora Ares) piazzò un fuoricampo e che la recinzione era veramente troppo vicina per rendere il tutto regolare, ma la festa è stata comunque tanta.
Il fatto che le macchine poi erano parcheggiate al di là della suddetta non rendeva il tutto molto sicuro...
Almeno però il parco circostante era veramente suggestivo, con la famosa reggia annessa.
Il secondo è un vero esempio di diamante bucolico che nulla aveva da invidiare al film “l’uomo dei sogni”: campi, campi e ancora campi e sullo sfondo il grassottello Forum d’Assago.
Quel periodo fu forse il peggiore: squadra giovanile divisa in due (se ricordo bene), noi che giocavamo con il cappello del Rajo e il Rajo che giocava con il nostro.
Un pugno cromatico: rosso-grigio-blu e bianco-blu-rossonero.
Squadra divisa, dicevamo, e la simpatica compagnia di ragazzi che avevi lentamente imparato a conoscere che andava alle ortiche.
Ricordo bello (se non erro) quello d’aver messo a segno qui una buona battuta (o era un bunt?).
Tempo che passa e che è passato.
Foto satellitari.
Che magone.
E fioccarono i dubbi

Nubi scure sul cielo di Milano?
Di certo non possiamo dire che sia tutto cristallinamente sereno.
Ritornati dalle Feste troviamo i primi messaggi 2009 da parte delle due squadre meneghine...e le sorprese si fanno velocemente giganteschi punti di domanda che riempiono i miei pensieri.
Partiamo con l'epopea Ares: giocatori che lasciano la squadra (leggasi la super-colonna Di Pillo accasatosi a Lodi) e un comunicato web che potrebbe benissimo diventare pane per una serie di Lost:
"L'odio è un'energia sprecata. Siamo persone diverse e proviamo emozioni diverse, a volte anche brutte, ma se riusciamo a convertire l'energia negativa in energia positiva, allora la mente è sgombra, libera di creare".
Una frase del rotondo Alfred Hitckoch, una frase lasciata così quasi a dire "chi vuol capire, capisca"....ma noi proprio non capiamo nulla di ciò che sta succedendo al Saini.
Arrivano voci ma non vogliamo prenderle in considerazione.
Vogliamo chiarezza, pubblica se possibile.
Insomma, che l'Ares si metta ad un tavolo e spieghi che cosa sta succedendo, quali sono i progetti per il 2009 e che cosa dobbiamo aspettarci per l'anno che viene: una squadra fatta come quella dell'anno scorso, oppure una svolta verso una agonismo da battaglia, come noi vorremmo.
Il Milano 1946 dal canto suo invece sembra essere preso da uno strano iper attivismo.
Non bastava uno stadio da rifare, adesso si pensa anche al museo della storia della squadra.
Per carità bellissima idea, ma non ce n'erano già troppo sul tavolo?
Forse, e dico forse, sarebbe molto più rassicurante che la squadra rossoblu fosse impegnata su pochi fronti con la certezza di risultati sicuri.
Almeno per le nostre coronarie.
Si parlava dell'arrivo di un nuovo super allenatore "oltreoceanico", però tramite sito ufficiale si viene a sapere che le trattative sono ancora aperte e che la preparazione invernale sarà gestita da Piero Bonetti, ex manager rossoblu nell’85.
Senza mettere in dubbio la caratura del personaggio mi chiedo se questo ritardo nel presentare il nuovo manager non sia un segno del primo passo falso di una stagione che di certo non vorremmo ripetesse l'incubo della precedente.
Mi aspettavo che il "misterioso americano" fosse già pronto a prendere in mano la squadra.
Invece pare che dovremo aspettare per scoprire l'arcano.
Speriamo che questo non vada ad intaccare i primi respiri della neonata stagione.
Siamo tornati da poco, non vogliamo pensare ancora negativo.
Andrà tutto bene...mah...sperem!
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