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martedì 2 giugno 2009

Taca la baleta - Giugno -


E fu doppia vittoria



Silva, dopo il fuoricampo - foto tratta da milanobaseball.it



Doveva arrivare, quantomeno perchè pareggiarle (quasi) tutte era un'impresa da guinnes dei primati, forse anche troppo difficile per una squadra come lo United che almeno questa volta, senza troppi complimenti, passa sopra i debilitati novaresi.

Non si brilla (ancora sette errori difensivi, inaccettabili in A2) ma almeno si porta a casa il risultato pieno con un grande Silva che, dopo aver piazzato un homer da 3 punti, addirittura ritorna dopo anni sul monte come rilievo chiudendo una partita vincente.

Stranezze di uno stranissimo United che ora come ora vince un biglietto per tenersi a distanza dagli inseguitori che rispondono al nome di Redipuglia e, appunto, Novara. Nonostante la (giusta e comprensibile) gioia per questa doppia vittoria mi pare prematuro, come in diversi luoghi ho già visto fare, tirare un pieno respiro di sollievo. La lotta quest'anno sarà fino all'ultima giornata. Niente sconti. Niente regali. Anche noi dovremmo mettercelo in testa.

Perchè Collecchio è tutto tranne che "alla pari" (all'andata pareggio con un viaggio negli extra innings) con due vittorie sopra e con quasi un punto percentuale di vantaggio.

Le contendenti se la vedranno comunque peggio: Piacenza per il Novara e Peternò per il Redipuglia. Quindi, riassumendo, o si approfitta ORA della situazione, oppure possiamo anche dire che le cose potrebbero mettersi decisamente complicate.

Complicate di certo però non peggio che per i ragazzi dell'Ares che ritornano a casa da Brescia con uno sweep che ancora una volta spiazza chi in questo team vuole trovarci un senso: perdono di soli 4 punti nella prima partita (con dieci RBI) e poi vengono travolti via Mercy Rule al settimo in Gara2.

Un senso non c'è anche se il risultato comunque non cambia. Ultimo posto anche se a solo una vittoria dal Porta Mortare e tre dal Cagliari. Una sciocchezza se l'Ares iniziasse quantomeno a vincerne qualcuna. Ma se rimane costantemente a vuoto la vedo dura. Veramente dura. Intanto riportiamo anche l'assoluto silenzio del sito ufficiale che, se non fosse per scarni comunicati, sarebbe più abbandonato di una miniera nella provincia di Carbonia. Vorremmo sapere cosa sta succedendo in quel del Saini e cosa i piani alti dell'Ares pensino di fare davanti a questa situazione che sta veramente assumendo le caratteristiche di un crollo verticale.

Dall'altra parte continua la cavalcata sui .500 del Lato B dello United che pareggia con il ben più quotato Crocetta. Niente di nuovo sotto il sole di Cernusco che questo week-end aveva il turno di riposo all'ombra di una piccola ma significativa rimonta in classifica che regala anche a loro il .500.

Ottimo risultato se si pensa che in Disable List si ha Andrea Bosis, Alberto Navoni, Francesco Radaelli, Edwin Garcia e Christian Giamello e che ad aiutare la squadra siano entrati tre ragazzi dei cadetti.

Una speranza per il futuro. Di certo.





“Mi manca la salute, ma per il resto tutto bene” (.cit)






“È tutto chiaro dentro me, è tutto chiaro dentro te, è tutto chiaro dentro noi, anche se poi ci sono nei grossi quanto buoi, il consulente ne ha trovato almeno sei”… simpatica canzone partorita dalla testa dei Banda Elastica Pellizza. Una simpatica “quasi filastrocca” che nel ritornello recita “Mi manca la salute, ma per il resto tutto bene”, una canzone che non riesco a togliermi dalla testa, come difficilmente riesco a togliermi dalla testa ciò che ho visto oggi in quel di Senago.

È passata la mezzanotte ma proprio non ce la faccio a prendere sonno. Perché non riesco a capire. Non riesco a mettere uno dietro l’altro pensieri in ordine compiuto che possano suggerirmi cosa pensare della prestazione dello United. E molte volte ciò che non si riesce a spiegare si fa ancora più fatica ad accettare.

Lo United perde, ma non perde come perdeva il Milano 1946 o come i cugini dell’Ares. Lo United è affiatato, brioso, alle volte anche convinto delle proprie capacità al di sopra dei risultati effettivi (soprattutto al piatto). Eppure perde e perde anche male.

In battuta, come detto, nulla di concreto (quasi tutti regali agli esterni e comode carezze nei guanti degli interni), in difesa o grandi azioni da manuale o grandi buchi che in serie A2 non si dovrebbero vedere più di tanto (sono lontani i tempi delle vittorie in serie B con dieci errori e passa, sveglia!). Sul monte né cose orride, né cose belle… “ma per il resto tutto bene”….

Insomma, come ho detto prima, non si capisce proprio cosa non vada in questo United. Anche se sono consapevole che non ci sia da ricercare una motivazione sola che giustifichi questo andamento deludente.

Ripeto ancora il mio personalissimo parere che qualche giocatore non si sia ancora ambientato pienamente nei ritmi alti di questa categoria (sugli spalti si diceva che la A2 di quest’anno è come la IBL depotenziata, quindi letale se presa anche solo involontariamente alla leggera).

Di più non so proprio che dire. Se non che è proprio un peccato vedere sprecato (almeno nel breve termine) quel feeling d’unità che si respira vedendo questi ragazzi insieme. Non solo sembrano, ma sono un bel gruppo unito. Peccato che i risultati però latitino.

Nulla però a confronto allo schianto verticale nella quale l’Ares sembra impegnato. Precipitare nei meandri della classifica incapaci di prendere in mano la cloche per tirare a sé il destino e salvarsi da uno schianto che questa volta si prevede come veramente rumoroso.

Senza che si offenda qualcuno (siamo qua a chiacchierare, senza che nessuno salga in cattedra o su di un pulpito) vorrei tentare di ragionare per assurdo con un ragionamento altamente estremo. Forse un pelino troppo estremo, ma che credo sia utile per arrivare a capire, almeno per noi tifosi, dove i ragazzi del Saini vogliano andare.

E il ragionamento per assurdo è il seguente: non sarebbe meglio, visto i risultati che oramai si protraggono da almeno due anni (prima questo blog non seguiva la squadra, quindi non sappiamo), accettare una probabile retrocessione per spostarsi di categoria e così iniziare seriamente a dare la giusta casa ad un baseball che evidentemente nella Serie B non può trovare spazio?

Mi è sembrato di capire (correggetemi se sbaglio) che l’Ares punti molto del proprio lavoro sul gioco inteso come attività nella quale impegnarsi sì, ma curando soprattutto l’aspetto amicale del gruppo, il classico “si gioca per divertirsi” o l’ancora più noto “l’importante non è vincere, ma partecipare, se si vince poi ancora meglio”.

Ecco, a me pare che nell’anticamera dell’A2 questo spirito (se mai fosse presente, magari mi sto sbagliando) sia assolutamente inadatto. Cosa che invece in una Serie minore (più pacata, meno competitiva, più amatoriale se vogliamo), come infondo è la C, potrebbe rendere sereno il lavoro di un Ares new and improved, detto alla statunitense.

Per finire rileviamo anche la doppia sconfitta del Rho United. In questa valle di lacrime solo i Cernusco Bulldogs portano buone notizie con una vittoria ai danni del Legnano per 15 a 4. Ottimo, almeno loro.

Intorno a questo risultato roseo si continua a perdere. Qualcuno che ha capito perché lo dica. Almeno vado a dormire sereno. Mannaggia.





Milanesi? PRRRRRRRT (.cit)





Non fanno piangere ma neanche fanno fare i salti di gioia.

Se ci fosse una scommessa sicura alla fine del week-end la posta più bassa l’avrebbe il pareggio: lo United sembra gradire geneticamente il fermarsi ad un pelo dalla doppietta per far registrare agli annali una stagione sul filo (più o meno) dei .500

Domina la prima sfida fin dall’inizio e poi (come al solito) lascia nel dugout la testa e si fa ricuperare negli extra innings. Il pomeriggio passeggia e porta a casa una shutout che rende la giornata ancora più paradossale.Ci sarebbe da arrabbiarsi, ma alla fine fa troppo caldo. Ci sarebbe da rimanere delusi, ma alla fine credo non si possa chiedere tanto di più a dei neopromossi. Però mi chiedo quando mai Milano e provincia potrà fregiarsi d’avere sul proprio suolo una formazione “trita vittorie” come quelle del secolo scorso, miraggio di un tempo che ci vedeva protagonisti addirittura in Europa e che oggi invece ci vede in perenne lotta a cavallo (complessivamente) tra la Serie B e gli ultimi posti della Serie A2.

Perché così è anche (se non peggio) per le sorti dei ragazzi del Saini, duplice sconfitta contro una squadra che, a parte i ragazzi dell’Ares, detiene il record maggiormente negativo della divisione. Doppia sconfitta ed ecco che i rossoblu scivolano in pienissima zona retrocessione. Una possibilità lontana se mai il prossimo anno verrà allargata la IBL (e di conseguenza la A2), ma che comunque pesa sulla testa di questa formazione che da secoli non sta facendo vedere del buon baseball. Servirebbe forse una retrocessione per rimescolare le carte e ritrovare la combattività? Altra ardua sentenza. Altra nota depressiva sulle spalle della scena meneghina.

Doppia sconfitta anche per il Rho United che lascia sul piatto dello Junior Parma due punti molto utili per staccarsi dal centro della classifica. Un “punto cinquecento” che dimostra per l’ennesima volta (se mai servisse) lo stato di salute del baseball di Milano e dintorni: si vince qualcuna, se ne perdono altre, non si fa grandi cose, ma nemmeno cose così brutte. La virtù sta nel mezzo, dicevano, ma alle volte (in generale, ovunque) questa è anche l’anticamera della mediocrità di un movimento incapace d’imporsi come invece nel passato più di una volta è riuscito a fare. Dall’Europa ai .500 fissi. Dalle finali allo Steno Borghese ai continui pareggi (e sconfitte) tra la serie B e la A2.

Unica nota positiva la vittoria in casa dei Cernusco Bulldogs che dalla Serie C1 si fanno sentire con una vittoria (per un punto) sui giocatori dell’Altopiano. Magra consolazione per un week-end (come al solito) sbilanciato verso i risultati negativi. Ma meglio che niente.

Quello che ho scritto di certo farà storcere il naso a molte persone che mi accuseranno d’essere troppo critico e pessimista, ma credo fermamente che alla fine servirebbe, GENERALMENTE, iniziare a pretendere di più da un movimento (quello di Milano e provincia) che non dovrebbe avere nulla a che invidiare ad altre realtà ben più vincenti. O almeno così credo.

Se poi mi dite che lamentarsi non serve a nulla e che le cose andranno sempre verso il meglio, io per adesso vi credo, ma come diceva la mitica Pina Fantozzi “inizio ad essere rispettosamente in pensiero”. Chiamatemi scemo.





Errare è umano, perseverare minga trop







Si perde e si perde anche male.
Purtroppo lo United ultimamente sta piegando un po' il capo agli eventi. Pericolosa curva negativa, quella di Codogno, che potrebbe minare la sicurezza dei Riuniti ora che serve di più (stagione inoltrata, stanchezza e cose simili).

A preoccupare è soprattutto il diamante che, da quanto si evince nei dati pubblicati sul web, rischia di rappresentare il vero e proprio tallone d'Achille della squadra, in barba a tutti quelli che pensavano che i problemi venissero solo dal monte di lancio.

Il quartetto composto da Silva, Wong, Drago e Maldonado sfodera la bellezza di trentatrè errori in venti partite. Troppi. Purtroppo, ancora una volta, almeno nel caso degli ex senaghesi (e se vogliamo anche di Drago) si paga la poca esperienza "di calibro A2" dove il gioco approssimativo (in generale, non è un'accusa, vale per tutti e ovunque) tollerato ancora in Serie B qui non paga, anzi crea problemi.

C'è da chiedersi, ma forse anche no, cosa sarebbe successo con un Parisini e un Selmi in più. Comunque è inutile stare a piangere sul latte versato. Traiamo il meglio da questa stagione (che comunque si pretende quantomeno non finisca nel vortice dei playout) e si spera che l'anno prossimo (in attesa dei primi lontani frutti delle giovanili) venga aperto ancora di più il portafoglio per portare in rosa gente da sostituire a piacimento alle prime "avvisaglie di errore".

Invece nel nuovissimo derby tra Ares e Rho United a spuntarla sono proprio i secondi che stanno conducendo veramente un buon campionato. Forse mai neanche sperato nelle più rosee previsioni. Da notare l'ininfluente (perchè troppo prematuro per influire) cambio di panchina per i ragazzi di Faso: esce (per salire sul monte) Jimmy Calzone ed entra Gaetano Cristiano. La zuppa comunque non cambia, anche se in Gara2 l'Ares tira fuori un po' di coraggio portandosi a ridosso dei dominanti. Non basta comunque e i sainiani tornano in quel di Milano con le proverbiali pive nel sacco.

Pive nel sacco anche per il sottoscritto che, recandosi al Saini per la partita in cartellone di serie c2, non trova nessuno e finisce il suo pomeriggio sdraiato su di una panchina del parco Forlanini. Evidentemente il sito federale non ha comunicato la variazione e il baseball targato C2 dell'Ares non merita nemmeno tanta pubblicità su di un proprio (o altrui) sito. Oppure sono io che non ho capito nulla e allora ho meritato un giro a vuoto. Anche se poi il pomeriggio è andato comunque perfettamente.

Non perfettamente invece è andata ai nostri amici dei Bulldogs che riescono anche a superare la devastante sconfitta della settimana scorsa (se non erro 23 punti). Questo week-end la truppa da Cernusco s'insabbia nella non distante Seveso addirittura per 27 a 1. Uno scivolone che sa di caduta sul capocollo direttamente su scalini di marmo. Praticamente un massacro.

Ma infondo, tranne per "il lato B" dello United è stato un finesettimana da dimenticare. Allora, dimentichiamocelo!





C'è chi vince e c'è chi nasce





Uno screenshot del nuovo unofficial blog del Senago


Nel primo caso, con molta (troppa?) fatica lo United che, impegnato nel recupero contro in Novara, ha portato a casa un punticino sul filo degli extra innings. Ovviamente "a caval donato non si guarda in bocca", ma fare gli odontotecnici alle volte può essere anche un diritto: vorremmo vedere una squadra costante e martellante per nove inning. Vorremmo.

Ma per una vittoria che sa di mezza vittoria, una notizia molto bella: dal silenzio più totale sul lato "blog dedicati al baseball" ecco nascere un nuovo punto di riferimento unofficial per i tifosi meneghini, soprattutto per quelli che hanno il cromosoma "Senago" dominante.

Sincero tanto quanto lineare, una nuova piccola luce in un web che praticamente (tranne per i siti ufficiali delle squadre) viene completamente ignorato dal Movimento (non solo milanese).

Quindi una buona notizia e un sincero augurio per questa nuova avventura.






Verona: per un punto Martin perse l'equilibrio







E a Milano anche la pazienza. Ma forse dai propri errori si può imparare qualcosa. O almeno questo si spera visto che lo United continua imperterrito sulla sua strada del lasciarsi scappare la vittoria sotto il naso. Cinque volte, cinque ritorni con le pive nel sacco e tante mani da mangiarsi.

Uno United che non ha forse l’esperienza ancora affinata di chi viaggia a vele spiegate (come meriterebbe) in questa A2 che comunque non lo spaventa. Perché dall’inizio i Riuniti sono stati umiliati sul campo da praticamente nessuna formazione (dalla prima all’ultima in classifica).

Allora il problema è d’aver pazienza davanti a una ciurma che lo scorso anno quasi nella sua interezza giocava ai vertici della Serie B e che forse non ha ancora quell’ampio respiro di chi sa sempre entrare nell’inning con la stessa (o quantomeno simile) personalità. In B si giocava ad alti e bassi. In A2 è richiesta invece una costanza, soprattutto contro chi non ci pensa due volte a mangiarsi gli avversari che tentennano sul piatto e sulle basi. Avere pazienza, cos’altro fare?

Per chi si mangia le mani, c’è chi invece gode senza misura: l’Ares prende solo quattro pappine in Gara 1 contro la squadra cagliaritana (e visto le passate prestazioni quattro punti di distacco non sono nulla) e poi stravince Gara 2 con addirittura una “mercy rule” al settimo per dieci punti. Credo che alla fine Faso e soci siano molto contenti per un pareggio che vale un piccolo passo per avvicinarsi proprio a quel Cagliari che staziona in zona salvezza.

Se al Saini si festeggia in quel di Cernusco si piange: in pieno stile “genio e sregolatezza” ecco che i Bulldogs non riescono proprio a mediare le prestazioni continuando ad oscillare tra “manifeste date e manifeste subite”. E questo week-end il campo ai margini della Martesana ha visto i ragazzi di casa cadere per un tonfo di diciannove (avete letto bene) punti. Purtroppo non ci siamo ancora, soprattutto davanti al fatto che la Serie nella quale i Bulldogs militano richiede un singolo impegno a settimana, quindi senza lo stress di dover schierare lanciatori stranieri e così via. Serve coraggio, attenzione e costanza. In poche parole “testa”.

Una “testa” che negli alti e bassi del baseball meneghino e dintorni sembra alle volte mancare. Ma non demordiamo. Ultima notizia positiva l’ennesimo passo avanti del “lato b” dello United che con la gara con la lanciatissima Juve ’98 ha portato a casa un discreto pareggio (vince la prima e perde in “manifesta” la seconda).

Queste manifeste…serve costanza…serve equilibrio…serve “testa”, appunto.

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