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giovedì 2 luglio 2009

Taca la baleta - Luglio e Agosto -


C'è chi parte e c'è chi arriva




Il manager Castro - foto tratta da senagobaseball.blogspot.com


Tornare dalle vacanze non è per forza deprimente, qualcosa durante la nostra assenza è inevitabilmente cambiato e lo scoprire cose nuove può diventare pane per denti che temono di essere risucchiati nella monotonia post vacanziera.

In terra milanese c'è (pare) subbuglio: l'allenatore del Senago-Milano United è stato "licenziato" per fare posto al manager che da progetto avrebbe dovuto guidare la squadra già la scorsa stagione in solitaria (leggasi, due galli in un pollaio, anche se perfettamente collaboranti non si possono tenere).

Ed ecco che la stampa bloggheriana di casa seneghese storce il naso portando alla ribalta la convinzione che questa mossa sia stata fatta per addossare le colpe di una retrocessione al buon Castro.

Ovviamente le cose non stanno così e sono abbastanza palesi e riassumibili proprio nella strategia che prevede (come da tutte le parti) la presenza di un solo allenatore per panchina.

Ovviamente nessuno accusa Castro d'aver gettato da solo la squadra in B e ancora più ovviamente c'è da dire che il fulcro di questa decisione non può essere rintracciabile nella poca collaborazione tra i due manager. Infatti, pare, che i due andassero d'accordo, ma purtroppo i progetti sono altri.

Quindi non resta che augurare tutto il bene possibile e immaginabile a Castro e dare il benvenuto ad un unico skipper nella formazione. Triste ma vero, anche se i bloggher seneghesi stentano ad accettarlo. Fatevi forza.

Altra sorpresa è la possibile apertura ad altre realtà del progetto Franchigia Milanese: nulla di nuovo sotto il sole, infondo è nata per questo, ma i nomi delle "richiedenti asilo" rimangono chiusi nelle labbra cucite delle alte sfere del baseball targato United. Questo a fronte anche di pressanti richieste da parte del sottoscritto.

Se questa riservatezza è quantomeno comprensibile, nulla ci vieta di poter effettuare i nostri pronostici, ovviamente privi di fondamento, ma sempre leciti.

Più che altro la difficoltà viene dal capire se queste misteriose squadre siano provenienti dal basso (serie B e C) oppure addirittura dalla A2.

Tentiamo (anche tramite un comodo sondaggio che troverete in home page) di buttare lì dei nomi.

Seveso: era stato (se non ricordo male) annunciato un suo ingresso ancora prima che il progetto vero e proprio andasse in porto. Più o meno quando il Milano 1946 andava a zonzo per campi in cerca di una casa essendo stato sfrattato dalla sua. Poi non si sentii più nulla però a riguardo.

Ares: le probabilità sono decisamente basse, anche se ineffetti sarebbe auspicabile che, almeno nella città di Milano, si mettesse la parola "fine" alla dispersione di risorse tornando ad unificare gli sforzi per avere un baseball competitivo (leggasi, in tempi "magri" più ci si isola, meno si sopravvive).

Bollate: il mio più grande sogno "mostruosamente proibito". Non m'interessa che alle spalle c'è una storia di rivalità accesa, ma se per i cugini dell'Ares la questione lontananza si fa tristezza per i cugini storici del Bollate si fa rimpianto. Avremmo (secondo me) bisogno di loro per tornare nel baseball che conta. Che piaccia o meno.

Lodi: c'ho pensato e non sarebbe male. In fondo il territorio lodigiano punta verso la mecca del baseball emiliano-romagnolo, ma non è abbastanza distante da Milano per non sentire l'afrore meneghino nè vicino all'Emilia per iniziare a mangiare una piadina tra un inning e l'altro. Reclutare Lodi sarebbe assolutamente una scelta strategica per il bacino giovanile che esso storicamente coltiva.

Il resto sono nomi che possono essere fatti, ma che non mi vengono in mente. Ora tocca a voi. Sbizzarriamoci in questa fine estate di rientri e di sorprese.







E ora che si fa?





Non voglio affrettare i tempi ma un dubbio m'è apparso lampante nella mente: una franchigia dovrebbe avere a diversi livelli diverse squadre, ma ora che lo United è in serie B come potrà gestire la propria attività a braccetto con la già designata squadra di categoria, cioè il Rho United?

I giocatori come potranno essere divisi se adesso tutte e due le formazioni sosteranno in un identico campionato? Come potranno sfidarsi mettendosi vicendevolmente in difficoltà?

Un altro problema sul già folto elenco di cose da risolvere del baseball meneghino.







Retrocessi, di nuovo.


Foto tratta dal sito milanobaseball.it


La bella storia è già finita, parafrasando Mina nella sua "Se telefonando".
Ed è così, lo United fresco di promozione viene ricacciato malamente in serie B da un Redipuglia che agguanta la salvezza con una doppia vittoria sui nostri colleghi di sventura del Novara.

La voglia di parlare è poca e lo si evince anche dal sito del Milano 1946 che mette il cartello "Chiuso per Ferie" che sa però più dil "Chiuso per lutto" in una seconda estate di sofferenza piena.

Come già detto il progetto franchigia in quel di Milano è un progetto strutturalmente vincente nonostante i risultati che se ne ricavano: ci sono troppe squadre il Lombardia, troppo divise, troppo legate a serie minori (tra la C e la B) e unire le forze sarebbe l'unica medicina per sopravvivere. Come tirare le lancette indietro per rivivere quello che fu il baseball nella nostra regione, cioè poche squadre e grande livello e fame di vittorie.

Quello che esce dall'ennesima retrocessione a Milano è un movimento stanco e privato di ogni voglia di grandezza: la franchigia affonda, l'Ares è per l'ennesimo anno tra le ultime nella neanche troppo impegnativa Serie B (vedasi buona prova del Rho United) e il resto di ciò che gravita intorno alla provincia meneghina non si solleva da una serie C diffusa.

Capiamoci, nulla in contrario. Come potete vedere io sono un supporters dei Cernusco Bulldogs e mi piace vedere le partite anche di quella caratura. Ma ricordo che poco più di quindici anni orsono la Lombardia aveva una squadra nella serie massima, una squadra che giocava testa a testa con team europei.

Ce lo ricordiamo questo? Oppure abbiamo già buttato la spugna?
Perchè se fosse così ditecelo che almeno ci mettiamo il cuore in pace.
Buone fine vacanze a tutti.

Che il riposo sia d'aiuto, speriamo.





Incubo di un pomeriggio di mezza estate








Peggio di così non poteva andare
, anzi sì, ma che importa…
Mentre il Redipuglia porta a casa una sola vittoria lo United invece cade due volte in casa contro il Verona e si mette letteralmente nelle mani di una possibile retrocessione.

Infatti agli sfidanti diretti per rimanere in A2 mancano ancora due partite da recuperare proprio contro il già retrocesso Novara. Se mai i piemontesi mollassero il colpo in duplice copia si dovrebbe andare ai playout diretti tra la formazione friulana e quella milanese (o almeno così ci pare d’aver capito, se non fosse così scusateci per l’errore di calcolo).

Comunque sia purtroppo anche quest’anno le sorti del baseball meneghino sono tinte delle fosche tonalità della zona retrocessione.

Un risultato che ben pochi s’aspettavano probabilmente e due certezze che rimangono lì a lacerare la mente:

1 – Con l’unificazione sia il Senago che il Milano 1946 hanno dato il via ad un progetto serio e bello di crescita del movimento milanese e questa è una certezza che non va per nulla messa in discussione. Indietro non si torna e un vero tifoso sa che questa è una verità sacrosanta. Quindi il progetto è assolutissimamente da salvare.

2 – Di certo è innegabile che i risultati sul campo non siano stati (almeno per me) soddisfacenti. Il Milano 1946 con delle sconfitte più fragorose un anno fa è stato retrocesso. Lo United, nonostante abbia giocato meglio dei suoi predecessori, rischia di fare la stessa fine.

Ora c’è da capire perché non siamo riusciti a mettere sul piatto una salvezza quantomeno tranquilla (questo, per me, doveva essere l’obiettivo). Perché anche se il Novara vincesse una sola partita, regalandoci così la permanenza, non possiamo proprio fare finta di niente.

Ed è triste soprattutto perché, a differenza dell’anno scorso, l’entusiasmo e la freschezza sono state veramente di casa in questa nuova avventura (come poter non paragonare il silenzio che regnava nel dug out del Kennedy e il tifo che invece è fuoriuscito copioso dalla panchina “riunita” in quel di Senago?).

Ma questo non sembra bastare. Non ancora. Non oggi.




Cinquanta e cinquanta




Lasciamoci alle spalle la scaramanzia e prendiamo tutto il coraggio che abbiamo per vedere la realtà: cinquanta per cento giocato sulla salvezza e altrettanto puntato sulla retrocessione.

Diffidare dal pensiero che crede che questa domenica con il Verona sarà una prova abbordabile, diffidare anche di quello che ci vorrebbe già spacciati e pure di quello che spera nel crollo verticale dei friulani (sia nel prossimo turno, sia nel recupero con il Novara), sarebbe amaro salvarci per demerito altrui.

Si sbaglia comunque: lo United ci ha abituato a colpi di coda quando il tutto sembrava noiosamente proiettato verso la sconfitta (vedasi doppietta con il Piacenza), ma anche ha lasciato più di un'occasione abbordabile sul piatto e noi avevamo detto che questi punti mancati sarebbero pesati sulle spalle di una possibile corsa alla salvezza.

E così è stato. I nostri lettori hanno comunque salvato la squadra con un bel "abbastanza soddisfatto" che non si può proprio trasformare in una gioia piena (45% dei votanti). Per il resto abbiamo pari percentuali per chi si sente "molto deluso" (27%) e "un po' deluso" (27%). Contando però che qualche voto s'è spostato (un'opzione garantita automaticamente) dopo la doppia vittoria ai danni del Piacenza.

Il resto verrà scritto da lunedì in poi. Parere personale mi porta a pensare che, in caso di permanenza in A2, sia necessario accantonare la tattica "quest'anno è andata così, ma dovevamo abituarci, l'anno prossimo sarà meglio", perchè secondo me questa sarebbe la strada per solo rimandere la discesa in serie B di 365 giorni.

Dicono gli inglesi che la via per gli inferi sia lastricata di ottimi propositi: ottimo, tagliamoli e iniziamo già a preparare una strategia per un'eventuale salvezza. La nostra squadra non ha vinto come (almeno io) pensavo dovesse, quindi (secondo me) andrà modificata, tenendo il buono che quest'anno è apparso di buono e andando sul mercato per infarcire le mancanze.

E se non andasse bene? Niente di nuovo sotto il sole milanese, perchè tanto (almeno io tifoso) ho imparato da tempo a cadere....e quindi da questa certezza si può solo migliorare...

Ora aspettiamo.




United, troppo presto per esultare



Foto tratta da milanobaseball.it


I risultati che i nostri Riuniti stanno inanellando fanno di certo alquanto piacere. Tra pareggi e piene vittorie ecco che la stagione volge al termine. Ovviamente, però, avendo davanti delle casacche milanesi non possiamo mai sentirci salvi prima del tempo.

Chi si aspettava una stagione tranquilla a metà classifica o un tracollo all’ultimo posto sarà rimasto ben deluso: siamo lì per salvarci, ma dietro le squadre inseguono, mordono e non mollano così facilmente.

Archiviata la pratica Novara - Avigliana con una granitica retrocessione ecco che i friulani del Redipuglia ci stanno alle calcagna con un pesantissimo fiato sul collo: solo quattro punti di distacco e due partite da recuperare contro i neoretrocessi piemontesi di cui sopra.

E i ragazzi dello United invece staccano un biglietto per le prossime due partite che hanno già il sapore del calvario. Si incrociano le spade con il Verona e poi si ospita la calda Sicilia targata Paternò.

Facile pensare che la tragedia di una retrocessione inaspettata spinga il Novara a non metterci cuore e anima nella sfida di recupero con il Redipuglia e quindi il tutto obbligherebbe il Senago-Milano United a portare a casa quanti più punti possibili dalle quattro prossime partite.

Non c’è estate senza sudore, se poi c’è di mezzo il baseball milanese la sofferenza è quasi sempre garantita. Che bellezza. Che afa.





ARES, vittorie che san di miracolo






Alla fine bisognerebbe solo essere felici e lasciare da parte ogni tipo di ragionamento a posteriori, ma visto che siamo qui e siamo dei petulanti chiacchieroni ecco che non possiamo che sottolineare l’incredibile doppio pareggio consecutivo dei ragazzi del Saini.

Un mezzo risultato che se altrove può far storcere il naso qui sa di mezzo miracolo: ultimi in classifica, una serie di sconfitte (e molte per “manifesta”) e il morale (ovviamente) sotto le scarpe.

E allora ecco che i rossoblù capitanati da Faso aspettano che il sottoscritto vada in ferie per inanellare due turni vincenti, una cosa che non si vedeva da tempi immemori. Quasi come se fosse un dispetto per la nostra acida insolenza del tipo “smettete di puntarci i riflettori e vedrete che lavoreremo meglio”.

Ovviamente non pretendiamo d’esercitare tale influenza sul destino dell’Ares (ancora tremendamente appeso al treno della retrocessione) e quindi pensiamo che una sorpresa al mare può essere un ottimo regalo da scartare sotto l’ombrellone.

“Bip, bip… bip, bip”, messaggio dal mio solito informatore: la cenerentola della serie B ne vince due. Gaudio e tripudio. Finalmente.




Chi si accontenta gode?




- foto tratta da milanobaseball.it -



Ci siamo: oltre all'avvento del digitale terrestre eccoci all'avvento della stagione dei pareggi per le nuove casacche dello United.

Dopo la doppietta (unica, irripetibile) ai danni del Novara ecco che i milanesi riuniti cacciano fuori dal cilindro un altro pareggio con il Collecchio che se da una parte è buona cosa (visto il capitombolo dei piemontesi e dei friulani) dall'altra sembra che lo sia solo ed esclusivamente per demerito di chi ci rincorre.

Un passo in più in classifica è di certo meglio che nessuno. Ma è proprio così positivo per una squadra come lo United (che aveva il privilegio di sapere un giorno prima il risultato negativo delle sue contendenti) fermarsi solo sul 1 a 1?

Forse, e dico forse, non è che stiamo perdendo un po' le speranze nell'effettiva forza dirompente dello United tanto da farci quasi esclamare "beh, dai, un pareggio, meglio che niente"?

Un pareggio è di certo meglio che niente, ma una doppietta è di certo meglio che un pareggio.

Il Collecchio, come già detto, è di tempra forte e avversario potenzialmente ostico, ma il Senago-Milano aveva il compito, se non l'obbligo, di salire di due punti in classifica.

Perchè qua è sempre la questione del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto: secondo me quando sai che le tue avversarie dirette (Novara e Redipuglia) sono state sconfitte per due volte 24 ore prima della tua discesa in campo non puoi accontentarti di un pareggio.

Tanto più che a un Redipuglia un Paternò tritatutto non capiterà più e quindi era l'unica occasione per avere (quasi) assicurati uno scarto a nostro favore. Così come per la parabola negativa del Novara: quando dobbiamo approfittarne? Quando magari si sveglieranno dalla crisi di risultati?.

Insomma, non è per essere critico ad ogni costo. Infondo, ripeto, un punto è meglio che nessuno, ma semplicemente non riesco ad abituarmi al fatto che davanti a questo United si debba quasi arrendersi ad un destino già scritto nel segno del pareggio.

Sembra troppo chiedere una doppietta?

Nubi nerissime invece dall'altra parte del naviglio: l'Ares crolla ancora, questa volta in terra parmense e scivola nei meandri di un ultimo posto fatto di diciotto sconfitte e solo tre vittorie.

Dire altro mi pare quantomeno superfluo, soprattutto di fronte ai telegrammi rilasciati dal sito della squadra che non ci permettono di capire effettivamente quale sia la strategia dei rossoblu a questo punto.

Anche se però forse un esempio lampante appare davanti ai nostri occhi. E questo esempio porta il nome di Old Rags Lodi, l'anno scorso messi forse peggio addirittura della squadra del Saini.

Beh, quest'anno, senza fare scintille, stanno riuscendo a cavarsela sopra il baratro della zona retrocessione. Un cambiamento netto rispetto a 365 giorni fa. Un cambiamento che può raccontare ai ragazzi dell'Ares che un futuro diverso è non solo auspicabile ma percorribile.

Nota di merito al Lato B dello United invece che continua imperterrito a stare in bilico sul .500 e quindi molto vicino al chiudere la stagione portandosi a casa l'aggettivo "vincente". Basterebbe solo uno scossone continuo di risultati. Comunque bene così.

Male invece per i nostri amici del Cernusco Bulldogs che si ritrovano triturati per 15 a 2 davanti al pubblico di casa. Un risultato che li scalza da quel soddisfacente .500 che poteva rendere tutto più bello.

Ci sono però ancora tre partite da giocare. Missione vincerne di più. Sotto con i risultati.






Ares, il dono dell'ottimismo





Merce rara di questi tempi e quindi preziosa. Vedere il mondo, la realtà con altri occhi può rappresentare una salvezza e una risorsa personale indispensabile per sopravvivere in ambienti potenzialmente ostili (leggasi Milano).

Il tipico comunicato scarno apparso sul sito dell'Ares conferma questa tendenza. Una tendenza che oramai pervade, quasi come un motto, l'attività dei ragazzi del Saini. Ma andiamo, più concretamente ad analizzare il messaggio rilasciato dall'organo d'informazione ufficiale dei rossoblu.

Gara1 : una buona partita, ottimo comportamento dei ragazzi dell' Ares che all'ottavo inning si portano in vantaggio per 10-8. Il Brescia reagisce con determinazione e riesce ad uscire vincente per 14-10. Da segnalare 2 fuoricampo di Guzman, che hanno dato la carica ma non è stato purtroppo sufficiente.
Gara2 : 14-2 per il Brescia è il risultato finale al 7° inning, una brutta sconfitta per manifesta inferiorità che non fa bene al morale già basso. Sembra veramente difficile uscire da questo mostruoso slump di squadra, ma lavoriamo duro per riuscirci al più presto.


Tutto buono (se così si può definire una doppia sconfitta), tutto condivisibile se però non saltasse all'occhio un particolare che poi è il fulcro della nostra riflessione sull'ottimismo innato di questa squadra:

Sembra veramente difficile uscire da questo mostruoso slump di squadra, ma lavoriamo duro per riuscirci al più presto.

Dicesi "slump"

1. crollo
2. caduta
3. recessione
4. calo
5. crisi

verbo

1. cadere
2. crollare
3. calare
4. diminuire

Ora, solo chi riesce a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno può affermare che due stagioni consecutivamente "perdenti" (cioè sotto i .500) e giocate alla salvezza tra l'ultima e la penultima posizione possano partorire un sostantivo di tale natura.

Si cade perchè si è in piedi, si crolla perchè si è forti nella postura, si cala perchè si stava quantomeno procedendo meglio, si diminuisce perchè si cresceva,si va in crisi perchè prima invece si era sicuri.

Invece mi pare che da due anni (gli anni di vita di questo blog e del suo occhio sull'attività dell'Ares) non ci sia stato praticamente nessuna striscia vincente che possa far risaltare un'inversione di marcia, prospettando piuttosto la vittoria come evento unico in una valle di sconfitte.

Ammiro comunque la volontà di Faso e soci di voler vedere il bicchiere mezzo pieno. Anche se però, concedetemelo, il bicchiere sembra oramai non più un bicchiere ma una vasca e il mezzo pieno qualcosa di altamente evaporato.

Ottimismo e realtà. Con chi stare?





Milano: addio mondiale?





Questa pare la verità raccontata dal forum della Juve '98.

Quindi niente Bollate (cosa che forse si poteva pensare) e niente Milano, cosa che invece ci lascia un po' di sasso visto che nemmeno ufficiosamente si erano presentati indizi per far prevedere questo risultato.

Da tenere comunque a mente che il rifacimento del Kennedy, da quanto siamo venuti a sapere, è stato completamente sovvenzionato da soldi privati e da zero soldi arrivati dal Comune.

Cosa che se venisse confermata scuserebbe a pieno un ritiro che tra tanti significati potrebbe abbracciare anche una piccola verità, cioè che Milano, come città, non merita di certo un appuntamento sportivo mondiale.

Aspettiamo conferme ufficiali comunque, su tutti i fronti.

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