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giovedì 2 luglio 2009

Varie ed eventuali - Luglio e Agosto -

IBL: tempo di finale





A vostro rischio e pericolo: se poi le vostri dolci metà o i vostri amici più stretti, stanchi di sentire parlare di baseball anche in vacanza, vi abbandoneranno non è di certo colpa nostra. Ambasciatore non porta pena.

Infatti è arrivata la programmazione di Raisport per quanto riguarda la copertura delle finali della Italian Baseball League che vedranno impegnati i bolognesi della Fortitudo e i campioni in carica del San Marino.

Se proprio non siete stanchi e avviliti (sentimenti ricorrenti, credo, per gli appassionati milanesi del batti e corri) eccovi tutte le date.

venerdì 14 agosto dalle 21.45
sabato 15 agosto dalle 21.30
lunedì 17 agosto dalle 22
martedì 18 agosto dalle 22
mercoledì 19 agosto dalle 21.45
venerdì 21 agosto dalle 21.45
sabato 22 agosto dalle 21.20

Se poi non volete perdervi nemmeno un minuto di queste sfide, bypasando i palinsesti del canale sportivo dell'emittente di Stato, potrete seguire sul sito internet di RaiSport le partite fin dal primo lancio.

Buone finali a tutti...amici e dolci metà permettendo.





Mr. Baseball


[Mr. Baseball, USA, 1992, Commedia, durata 85'] Regia di Fred Schepisi.
Con Tom Selleck, Ken Takakura, Aya Takanashi, Dennis Haysbert



Che diamine ci fa Magnum P.I in battuta per gli Yankees? Questa la prima domanda che balza alla mente allo spettatore non informato.

Nella giungla dei film dedicati al baseball oggi ci occupiamo proprio di una pellicola che vede come protagonista l’immortale interprete dell’agente ferrarizzato portato alla ribalta dal baffuto Tom Selleck negli anni ottanta.

Ma oggi ci troviamo al cospetto di una storia differente. Niente poliziesco e niente Florida (o California che fosse). Il racconto parla di un giocatore che fu di successo e che invece ora si trova sulla via del tramonto. Latitano le vette delle medie battute, il ruolo di prima base insediato dall’arrivo di un nuovo promettente giovane, un agente che non riesce a trovare nemmeno un ingaggio per un disperato rilancio d’immagine…

L’unica soluzione? Cercare fortuna altrove dove per “altrove” s’intende mollare baracca (Major League) e burattini (Stati Uniti) per tentare di sopravvivere nell’unica piazza che potrebbe fornire un’offerta ad un giocatore oramai avanti negli anni, cioè il Giappone.

Lo spirito totalmente sbruffone del protagonista (ben interpretato dal nostro Selleck) però creerà un vero e proprio cortocircuito dentro la nuova squadra nipponica inadatta a fronteggiare le pretese sguaiate del protagonista (animo “yankee” contro spirito “samurai” per intenderci).

Un viaggio nel baseball del sol levante con le sue tradizioni condito da una piccola spolverata di cultura giapponese per un film veramente godibile e ben strutturato dove c’è spazio anche per una bella storia d’amore.

Scelta consigliata per chi vuole incrementare la propria collezione di film dedicati al baseball, soprattutto per quel taglio orientale dato all’argomento. Insomma, da vedere.




Che botte se incontri gli orsi



Un film di Michael Ritchie. Con Vic Morrow, Tatum O'Neal, Walter Matthau, Jackie Earle Haley . Titolo originale The Bad News Bears. Commedia, durata 102 min. - USA 1976.



Purtroppo, premetto, non sono riuscito a trovare una copia in lingua italiana di questo film. Quindi ho dovuto cimentarmi nell’interessante, quanto scomoda, visione in lingua originale del tutto.

Un film che sa di antico, un film che però non scava nel passato come la tipica pellicola in bianco e nero. Siamo nei colorati anni settanta e la storia è quella che allora era già tipica per un film sul baseball.

Abbiamo un allenatore demotivato e alquanto beone e un gruppo di ragazzini che sulla carta sono gli ultimi del campionato. La missione? Quella di portare questi Bears al trofeo finale districandosi tra problemi, vittorie inaspettate, crisi e buoni sentimenti.

Ottimo l'immortale Walter Matthau (pur non possedendo il le phisique du role dell’ex giocatore del baseball) nei panni dello sfiduciato manager. Da notare (almeno in lingua originale) la presenza di un folto numero di parolacce assortite che condiscono il copione qua e la rendendolo forse inadatto per una visione famigliare a cuor leggero.

Tipico film del “successo della squadretta” che comunque, nonostante tutto, non annoia. Si poteva pretendere qualcosa di più, ma la sguaiatezza e una certa ruvidità rende comunque unico questo film che è stato replicato anche nei giorni nostri (prossimamente su questi schermi con la recensione).

Giusto per lanciarci un occhio. Niente di grandioso ma nemmeno di così brutto.




L’idolo delle folle


Un film di Sam Wood. Con Gary Cooper, Teresa Wright, Babe Ruth, Walter Brennan, Dan Duryea, Elsa Janssen, Ludwig Stössel, Virginia Gilmore, Bill Dickey, Ernie Adams, Pierre Watkin, Harry Harvey, Bob Meusel, Mark Koenig, Bill Stern.Titolo originale The Pride of the Yankees. Biografico, b/n durata 127 min. - USA 1942.



Poco più di settanta anni fa un già malato Lou Gehrig parlava alla folla assiepata sugli spalti dello stadio degli Yankees per annunciare al mondo del baseball il suo prematuro ritiro dovuto ad una malattia allora sconosciuta e che proprio grazie al contributo di vita dato da questo campione iniziò ad entrare nei libri di medicina.

L’idolo delle folle (traduzione italianizzata del titolo originale, The Pride of Yankees) ripercorre la vita di Lou dagli inizi nella sua famiglia d’immigrati fino ad arrivare proprio a quel grande (e tragico) giorno quando Gehrig parlò per l’ultima volta alla nazione.

Una pellicola in bianco e nero che parla non solo di un baseball che non c’è più, ma di un mondo che oramai è scivolato via: nella storia di questo campione possiamo assaporare un racconto che potrebbe essere uscito dalla bocca dei nostri nonni a cavallo tra brillantina tirata sui capelli, buoni propositi per il fidanzamento e cronisti sportivi che con le macchine da scrivere occupavano le panche degli stadi.

Ovviamente agli occhi di uno spettatore del 2009 molte scene potrebbero far ridere o peggio ancora annoiare, però mi pare bello e interessante andare alla scoperta di un film che comunque ha fatto la storia del genere e che descrive un baseball delle radici, un baseball che ai tempi era ancora nudo e crudo, ancora lontano dai fasti di un mondo votato alla tecnologia.

Un viaggio nel passato. Una pellicola del passato. Una bellezza ancora presente.





Un sogno, una vittoria (The Rookie)


Un film di John Lee Hancock. Con Dennis Quaid, Rachel Griffiths, Brian Cox, Jay Hernandez
Titolo originale The Rookie. Drammatico, durata 127 min. - USA 2002.


Estate, tempo di mare, di vacanze e anche di serate in compagnia dei film che durante l’oberato anno non hanno potuto popolare il nostro impolverato lettore dvd.

E visto che si presume che non siate da soli a godervi il riposo ecco un consiglio per la visione dal vostro Milano Strike Out di fiducia. Gioco facile in effetti per questo prodotto targato Walt Disney che può piacere ai grandi, ai meno grandi e addirittura (udite udite) anche alle compagne/mogli che mal digeriscono di vedere anche in vacanza qualcosa che abbia a che fare con il gioco del baseball.

Un film lunghetto ma scorrevole che addirittura si divide in due sottostorie con al centro la vita di un professore di chimica di un liceo americano del Texas alle prese con il mistero di un campo dove non cresce l’erba e una squadra di alunni poco motivati. In più la storia di quel suo cuore nel quale brucia ancora l’animo del lanciatore che fu, quello che per un pelo non riuscì a sfiorare la Major League.

E allora ecco che una promessa strappata su di un campo disperso tra i pozzi di petrolio diventa una sfida per un uomo in là con gli anni che vuole prendere al volo l’ultimo treno per dimostrare a sé stesso di poter ancora coronare il suo sogno di sempre.

Una pellicola gradevole, né troppo profonda né troppo sempliciotta con dei picchi di genialità che fanno sorridere (leggasi il provare a lanciare davanti alle telecamere dell’autovelox).

Insomma un modo per passare in tranquillità una serata con tutta la famiglia. Garantito Walt Disney. Quindi una sicurezza.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Stento, io per primo, a credere ai risultati di quest'anno. Faccio molta fatica a spiegare questa mancanza di costanza che ci ha contraddistinto durante questa stagione. Si è parlato (tanto, e troppo spesso a vanvera) della mia assenza e di quanto "abbia rotto l'equilibrio che si era creato". Io credo siano balle: se un giocatore si fa male alla sesta partita della stagione, hai ancora 30 partite davanti. Dimmi tu se non è sufficiente a ritrovare un altro equilibrio...
Io penso che da incolpare sia stato un narcisismo di fondo che, così come era successo l'anno scorso, ci ha portati sull'orlo del baratro anche quest'anno. Questa incapacità di essere critici nei confronti di noi stessi che, inizio a sospettare, sia fisiologica nelle squadre di questa zona che vengono promosse dalla serie B. Questo, sommato alla assoluta inconsistenza degli allenamenti (volti più a mantenere ciò che si aveva piuttosto che a migliorarlo), ha creato quell'alone di autosopravvalutazione che chiunque voglia affrontare la A2 non può mantenere. Personalmente sono convinto che questa squadra, rispetto a quella dell'anno scorso, meritasse una salvezza più che tranquilla. Ma sono anche convinto che bisognasse conquistarsela lavorando. La più grossa differenza tra la serie A2 e la serie B è che in B quando giochi con le ultime in classifica giochi contro squadre scarse, in A2 quando giochi con le ultime in classifica, giochi contro di noi.
Ciao, Simone

Francesco ha detto...

Grazie Simone per il tuo intervento, anche se piazzato nel topic sbagliato.

Mi fa piacere sentire una versione da "insider" sulla questione, perchè chi sta fuori dalle cose, alla fine, rischia sempre di non capirle a pieno.

E lungi dal pensare che il tuo parere sia l'assoluta e indiscutibile verità ti ringrazio per averci reso noto un piccolo pezzo del puzzle che ci mancava.

Grazie mille.
Buon proseguimento di vacanze.

Francesco

Ps= per le sucessive risposte piazzale nel topic di "Taca la baleta Luglio e Agosto", compreso anche la tua prima (copiaincolla, semplicemente). Non appena torno dall'ultima parte delle vacanze le pubblico. Ciauuuzz